Sarebbe stato falsificato il contenuto di uno dei registri di viaggio dei treni scontrati nella tratta Andria Corato della Ferrotramviaria
Una correzione a penna sull'orario di transito del treno. Un'alterazione evidente risulterebbe sul registro di viaggio della stazione ferroviaria di Andria o Corato. La data è quella del disastro costato la vita a 23 persone e il ferimento di 51 nello scontro frontale tra due treni nel tratto Andria-Corato. Gli inquirenti della Procura di Trani stanno accertando se a compiere quell'alterazione sia stato uno o più ferrovieri della Ferrotramviaria, la società privata che gestisce la cosiddetta Bari Nord, la tratta di collegamento tra Bari a Barletta. Si tratterrebbe di un tentativo maldestro perché la correzione sul registro risulterebbe fin troppo evidente.
Quasi un giallo ma un contribuito alla verità potrebbe arrivare già domani (lunedì) quando i capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, dovranno comparire come indagati dinanzi ai pm di Trani. Tuttavia per entrambi i loro avvocati hanno chiesto un rinvio ad altra data degli interrogatori. Uno degli avvocati ha motivato la richiesta con propri precedenti impegni mentre l'altro, quello di Piccarreta, per ragioni di salute del proprio assistito.
Chi ha voluto coprire a posteriori l'errore che ha causato il disastro ferroviario? Chissà, forse nessuno dei due. Di certo però c'è che il treno partito dalla stazione di Andria non doveva viaggiare in quel momento sul binario unico. Doveva prima attendere l'arrivo ad Andria del treno proveniente da Corato. Invece il capostazione Piccarreta ha alzato la paletta verde ed ha autorizzato la partenza da Andria. Non è una supposizione.
“Ho fatto partire io quel treno – ha detto Piccarreta anche alla Stampa - sono stato io ad alzare la paletta. C'era confusione, i treni erano in ritardo e ...". Al Corriere della Sera ha aggiunto: "Adesso tutti mi buttano la croce addosso, ma la vera vittima sono io".
Sua moglie ad un giornalista ha ammesso: "Stiamo soffrendo quelle immagini sono inaccettabili, tutto quel dolore, quello che è accaduto è incredibile. Ma non è pensabile dare la colpa di quello che è successo soltanto a un errore umano. Non è così".
Ora però ad appesantire il quadro accusatorio delle sei persone indagate (i capistazione di Andria e Corato oltre ad Alessio Porcelli, il direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti, il direttore di esercizio della Ferrotramviaria, Michele Ronchi, la presidente e legale responsabile di Ferrotramviaria Gloria Pasquini e Nicola Lorizzo, capotreno del regionale 1021) si è aggiunto il reato di falso oltre a quelli di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose plurime. Ed è assai facilmente prevedibile che la vicenda della presunta falsificazione del registro di viaggio sarà al centro degli interrogatori dei due capistazione di Andria e Corato sia che si facciano domani che in altra data.
Altrettanto facile da prevedere è che l'elenco degli indagati possa presto allungarsi ulteriormente. (Carmelo Molfetta)
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