Tre consulenti incaricati dalla Procura di Trani di verificare la sicurezza di tutta la linea di Ferrotramviaria. Qual è stata la versione dei fatti fornita dai capistazione di Andria e Corato ai magistrati e perché sono contrastanti
Non voleva esserci all'interrogatorio davanti ai magistrati. Poi però c'è andato in Procura a Trani e ha parlato per circa sei ore rivelando tutta la sua verità sul disastro ferroviario che è costato la vita a 23 persone ed il ferimento di 51.
Vito Piccarreta (in foto), che da capostazione in servizio ad Andria per la Ferrotramviaria ha autorizzato la partenza del treno che si è scontrato con quello proveniente da Corato, ha parlato anche dell'orario di partenza di quel treno ET1021 che ora tormenta quotidianamente la sua esistenza.
Piccarreta ai magistrati ha detto «di non avere dubbi» sul fatto che il treno sia partito da Andria alle 10.59. E quando i magistrati gli hanno mostrato il registro di viaggio dove risulta un'evidente alterazione fatta a penna sull'orario di partenza dalla stazione di Andria il capostazione Piccarreta non ha esitato un istante nel commentare rapido: “non sono stato io”. Pare che i magistrati non abbiano fatto in tempo neppure a formulare la domanda che Piccarreta vedendo il registro ha disconosciuto quell'alterazione posticcia delle annotazioni del 12 luglio.
L'uomo ha collaborato con gli inquirenti parlando di fatti e circostanze che fonti della procura definiscono "molto interessanti". Eppure il suo avvocato difensore ha tentato di rinviare a data da destinarsi quell'interrogatorio presentando una specifica richiesta che aveva in allegato un certificato medico nel quale si attesta che Piccarreta è affetto da un deficit psico-fisico.
All’interrogatorio, svolto nella sala riunioni della procura, hanno partecipato tre magistrati inquirenti e il procuratore di Trani Francesco Giannella. Piccarreta si è presentato in camicia azzurra, cintura marrone e un pantalone di jeans.
Nel pomeriggio è stato ascoltato anche l'altro capostazione, quello in servizio a Corato, Alessio Porcelli. Anche il suo avvocato aveva chiesto di rinviare l'interrogatorio affermando di essere impegnato in altra udienza. Secondo Porcelli il treno parte alle 10.51 da Corato e arriva ad Andria alle 10.59, cioè con 23 minuti di ritardo. Alle 10.59 il capostazione di Andria però - secondo la versione di Porcelli - non chiama al telefono il collega di Corato: vede arrivare l’ET1642 e fa partire l’ET1016, quello dello scontro. Dopo sette muniti, cioè alle 11,06, accade il disastro ferroviario sul binario unico privo di gestione automatizzata. Insomma le due versioni dei fatti fornite dai capistazione di Andria e Corato non coincidono.
Quella odierna è stata una giornata molto importante per le indagini resa interessante non solo dall'interrogatorio dei due capistazione ma anche per la decisione degli inquirenti di nominare un collegio composto da tre consulenti esterni a cui sarà affidato l’incarico di verificare la sicurezza di tutta la linea ferroviaria Bari-Barletta di Ferrotramviaria. E' stato deciso inoltre che l'esame delle scatole nere dei due treni avverrà nelle forme dell’esame tecnico irripetibile. (Giancarlo Vincitorio)
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