L'assessore regionale Giannini ascoltato dai magistrati che indagano sul disastro ferroviario. Ha consegnato altri documenti riguardanti l’iter, le procedure e l'utilizzo dei finanziamenti per i sistemi di sicurezza e il raddoppio della tratta Corato Andria
L’assessore regionale pugliese ai Trasporti, Giovanni Giannini, è stato interrogato stamani, come persona informata dei fatti, dai magistrati che indagano sul disastro ferroviario del 12 luglio scorso fra Andria e Corato.
Giannini, che è assessore dal 2013, ha anche riferito di avere depositato in Procura ulteriori documenti, oltre a quelli già in possesso dei magistrati, riguardanti l’iter, le procedure e lo stato dell’arte dei finanziamenti destinati ai sistemi di sicurezza e del raddoppio della tratta Corato-Andria della Ferrotranviaria e di avere avuto il supporto tecnico dell’ingegnere Valenzano, della struttura assessorile di cui è a capo.
L’inchiesta giudiziaria vede al momento sei indagati, tra cui tre ferrovieri e i vertici della Ferrotramviaria, con le ipotesi di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni colpose. Ma la Procura di Trani sta scavando sulle responsabilità di chi doveva vigilare sulla sicurezza della linea e sui ritardi nei lavori. Si tenga conto che il progetto del raddoppio della tratta Andria-Corato era finanziato fin dal 2009.
I magistrati stanno cercando di capire perché, nonostante i fondi europei fossero a disposizione, quella linea linea non sia stata ammodernata, con il raddoppio dei binari e l’automatizzazione. Ci sono responsabilità anche della Regione Puglia? Giannini, rispondendo alle domande dei magistrati, ha fornito elementi utili alle indagini non solo per il periodo dal suo insediamento, cioè dal 2013, ma anche per le due precedenti amministrazioni regionali presiedute da Nichi Vendola.
Come è noto ad indagare sul disastro ferroviario tra Andria e Corato, che è costato la vita a 23 persone, non c’è solamente la Procura di Trani. Ieri, infatti, è stata in Puglia la commissione d’inchiesta del Senato sugli infortuni sul lavoro. E' andata nella prefettura di Barletta ed ha ascoltato il prefetto della Bat (Barletta, Andria, Trani), Clara Minerva, il questore di Bari, Carmine Esposito, il procuratore facente funzioni di Trani, Francesco Giannella, e anche Gloria Pasquini, rappresentante legale di Ferrotramviaria. La delegazione parlamentare giunta in Puglia è stata composta dalla presidente Camilla Fabbri e dai senatori Daniele Borioli, Paola Pelino e Giovanni Barozzino.
L'obiettivo della Commissione è cercare di individuare le responsabilità, soprattutto quelle dal punto di vista della sicurezza. Fabbri, a conclusione della giornata, ha affermato che “in questa tragedia, non si può parlare solo di errore umano. C’è un problema di sicurezza da analizzare. L’errore umano può essere una delle cause del disastro. Il tema sicurezza, di chi fa sorveglianza su sicurezza e innovazione tecnologica, sono molto importanti. Non ci spaventa – ha detto la presidente – l’idea che molte tratte siano a binario unico, come lo è quello tra Corato e Andria. I nostri esperti ci dicono che questo di per sé non può legittimare o essere concausa di incidenti ferroviari. Il problema, secondo il mio parere, può essere il sistema di sicurezza collegato.”. (Giancarlo Vincitorio)
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