Il provvedimento di espulsione dell'imam di Andria è stato firmato dal ministro Alfano. Chi cosa era accusato il marocchino Hosni Hachemi Ben Hassen
E' stato espulso dall'italia l’imam della moschea di Andria Hosni Hachemi Ben Hassen. Il provvedimento a firma del ministro dell’Interno Angelino Alfano è stato eseguito nel pomeriggio. Ne ha dato notizia lo stesso ministro: «Oggi pomeriggio è stato espulso un altro imam, su esecuzione del provvedimento da me firmato. Da gennaio del 2015 sono nove, quindi, gli imam espulsi, 27 se si va a ritroso fino al 2003”. Chi è l'imam di Andria? E' Alfano a fornire altri particolari: “si tratta di un tunisino di 49 anni, della moschea di Andria, arrestato dal Ros dei Carabinieri perché sospettato del reato di associazione con finalità di terrorismo internazionale». Ma c'è di più. In Puglia ha trovato la donna che è diventata sua moglie. E' una donna andriese che si è poi convertita all'Islam.
La sua formazione islamica è stata compiuta frequentando la moschea di viale Jenner a Milano. Ad Andria pare ci sia stato sino ad 2010. Secondo quanto emerse dalla indagini dei Ros l'imam di Andria aveva rapporti di amicizia e condivisione con personaggi di spicco del terrorismo internazionale come Sami Essid Ben Khemais, Rachid Ben Mouldi Ben Yahia e Mohamed Bel Alì, tutti già condannati in via definitiva per reati di terrorismo.
L’indagine che portò all'arresto di Hosni Hachemi Ben Hassen, alias Abu Haronne, fu avviata nel 2007, tramite il monitoraggio di alcune attività dei migranti e tendendo d’occhio i loro call center e internet point in Puglia. Il gip Maria Scamarcio, su richiesta della Procura di Bari (pm Renato Nitti ed Eugenia Pontassuglia), decise di arrestare non solo lui ma anche Nabil Azam, 34 anni, alias Abu Ali, nato in Marocco; Elkhaldey Faez, 49 anni, alias Mohse, nato in Palestina; Nour Ifaqui, 34, alias Mougi, nato in Tunisia; Romdhane Ben Chedli Khaireddine, 32 anni, tunisino e Hamdi Chamari, 24 anni, nato a Castelvetrano, in provincia di Trapani. Insieme, secondo gli investigatori, avevano formato una cellula terroristica. Hosni Hachemi Ben Hassen fu arrestato in Belgio, altri due tunisini in provincia di Catania e un quarto complice fu stato fermano nei pressi della moschea di Milano.
Per la verità il mese scorso Hosni Hachemi Ben Hassen era stato scarcerato ma è evidente che la sua presenza sul territorio italiano destava comunque preoccupazione per l'ordine pubblico e si è preferito prevenire ogni timore emanando il decreto di espulsione. E' stato lo stesso Alfano ad evidenziare che Hosni Hachemi Ben Hassen era stato scarcerato lo scorso 15 luglio “in seguito a una sentenza della Corte di Cassazione che, annullando la precedente pronuncia limitatamente al reato di terrorismo, aveva dato mandato alla Corte d’Assise d’Appello di Bari di rideterminare la pena per i reati di istigazione all’odio e alla violenza razziale».
A beneficiare della decisione della Cassazione di annullare la condanna non è stato solo l'imam ma altri tre musulmani stranieri. Una quinta persona era già in libertà dopo la sentenza d’appello. Secondo l'accusa i cinque facevano parte di una cellula terroristica con base in Puglia e più precisamente ad Andria. A capo di questa organizzazione – a giudizio della Dda – c'era proprio l’imam della moschea di Andria Hosni Hachemi Ben Hassen. Per la Cassazione, però, non erano terroristi ma soltanto istigatori all’odio razziale.
Alfano al momento ha espulso l'imam ma potrebbero fare seguito analoghi provvedimenti per gli altri presunti quattro stretti collaboratori del tunisino. E' da evidenziare che dall’inizio del 2015 sono 109 le persone espulse dall'Italia e di queste ben 43 lo scorso anno. (Carmelo Molfetta)
- Dettagli