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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Un brindisino indagato con l'accusa di aver diffuso su internet video hot di Tiziana Cantone che si è suicidata

C'è anche un pugliese tra i quattro indagati con l'accusa di aver diffuso su Internet video hot di Tiziana Cantone, la ragazza di Casalnuovo (Napoli) che si è suicidata tre giorni fa. Oltre al pugliese risultano iscritti nel registro degli indagati della Procura di Napoli Nord anche due fratelli residenti in Emilia Romagna e un quarto uomo.

I funerali di Tiziana ci sono stati ieri pomeriggio nella chiesa del paese dedicata a San Giacomo Apostolo. Sui manifesti funebri c'era scritto che “Un angelo dolce, bellissimo e fragile è volato in cielo”. Tiziana ha cercato di far togliere dal web quei filmati. Si era rivolta alla giustizia. Nell'ottobre in Procura aveva detto: “voglio il sequestro di quei siti che mi hanno rovinato la vita”. Tre mesi prima, a luglio 2015, aveva chiesto al giudice civile di Aversa “la rimozione dei video da siti e motori di ricerca”. Purtroppo anche adesso, dopo i suoi funerali, quei video sono accessibili dai motori di ricerca. 

Era stata lei ad inviare a quattro “amici” di Facebook quei filmati. I quattro “amici” sono ora indagati per il reato di diffamazione e tra loro c'è un brindisino. Tiziana ha fatto i loro nomi in un esposto alla magistratura. E al magistrato Tiziana aveva ammesso che con gli attuali quattro indagati, in quel periodo che definiva di “depressione e fragilità”, ha intrattenuto “relazioni virtuali” online.

Tiziana aveva consegnato a loro quei suoi video ma non li aveva autorizzati a diffonderli su internet Whatsapp. Per questo nel maggio 2015 aveva querelato il brindisino e gli altri tre italiani. La Procura di Napoli, dopo averla interrogata, aveva deciso di aprire un fascicolo anche per l’ipotesi di reato di violazione della privacy. A fine 2015 i quattro querelati da Tiziana sono stati iscritti nel registro degli indagati dal procuratore aggiunto di Napoli Fausto Zuccarelli e dal pm Alessandro Milita.

Tra quei quattro nomi non c'è l'ex fidanzato di Tiziana, colui che la madre della vittima ritiene possa aver approfittato della sua fragilità: “Mia figlia aveva provato il suicidio altre due volte. Non riusciva a liberarsi dalla storia con il suo ex fidanzato. Lui la plagiava, mi dava sempre una brutta impressione”. In un altro interrogatorio la madre avrebbe detto ai magistrati addirittura di sospettare che a diffondere i video fosse stato proprio il suo ex fidanzato: “penso che sia stato lui a pubblicarli, per costringerla a rimanere con lui”. La verità la scopriranno i magistrati. L'inchiesta è in corso e a conclusione si saprà se i video sono stati diffusi dal pugliese o dagli altri tre indagati o da nessuno di loro. E forse non neppure dall'ex fidanzato di Tiziana come invece sospetta la madre.

Intanto ora c'è un'altra inchiesta giudiziaria: la magistratura, infatti, indaga pure per istigazione al suicidio. I due fascicoli però potrebbero presto essere unificati. (Mauro De Carlo)