Ripresa l'attività dell'altoforno 4 dell'Ilva di Taranto. Il problema della sicurezza divide azienda e sindacati
E' di nuovo in funzione l'altoforno 4 dell'Ilva di Taranto. Ma come è possibile la ripresa dell'attività se gli inquirenti non hanno ancora completato le indagini sulle cause della morte dell'operaio 25enne Giacomo Campo che era intervenuto proprio per riparare il nastro trasportatore che alimenta quell'altoforno? Semplice la struttura con il nastro danneggiato è stato trasportato in altro luogo sempre dell'Ilva affinché gli inquirenti e i tecnici da loro incaricati possano continuarlo ad esaminarlo. Per alimentare l'altoforno si è provveduto con una struttura analoga di rimpiazzo. Ciò sconcerta un po' perché se questa operazione di sostituzione fosse stata fatta nella notte della tragedia l'operaio Giacomo Campo sarebbe certamente ancora vivo in quanto avrebbe potuto lavorare in condizioni molto più sicure. Ma anche di questo aspetto si interesseranno certamente gli inquirenti.
L'annuncio che oggi sarebbe tornato a funzionare l'altoforno 4 c'era stato già ieri a conclusione di un vertice nella prefettura di Taranto.
Sono molto distanti le opinioni tra Ilva e sindacati anche sulla correlazione tra condizioni di sicurezza aziendale e l'infortunio mortale di Campo.
Il commissario dell'Ilva Enrico Laghi dichiara di essere certo della correttezza delle procedure di sicurezza nell’esecuzione dell’intervento da parte della squadra esterna. Il lavoratore è morto – a suo parere – perché era “troppo vicino al nastro” trasportatore “di fronte al tamburo di rinvio”.
Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl, ha detto che “sulla morte di Giacomo le parole di Laghi sono inaccettabili, i lavoratori non decidono dove lavorare e quali operazioni svolgere. Chiediamo rispetto per la verità e nessun tentativo di depistaggio delle responsabilità”.
Per la definizione delle procedure dei riavvio dell'altoforno, “che in questa fase potrebbe generare emissioni visibili – ammette l'azienda siderurgica in un una nota – l'Ilva si è avvalsa del supporto della ditta Paul Wurth, società di primario standing ed esperienza internazionale in questo tipo di interventi”. Le emissioni eventualmente visibili dalla città tarantina – sempre a parere dell'Ilva – “non presentano rischi per la popolazione”.
La statistica degli infortuni mortali sul lavoro evidenzia che in Italia quest'anno, per i dati aggiornati al 31 agosto, ci sono stati 651 morti. Elevatissimo il tributo di vite umane pagato della Puglia che con 35 casi si trova nella parte alta della classifica. Trentasei i casi in Campania e nel Lazio, regioni con una popolazione ben maggiore di quella pugliese. Ed ora c'è da piangere la perdita anche del giovane e bravo Giacomo Campo. (Carmelo Molfetta)
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