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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Depositato il ricorso in Cassazione degli avvocati di Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano, entrambe condannate all'ergastolo per l'omicidio della loro parente Sarah Scazzi

Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano, condannate per l'omicidio di Sarah Scazzi, hanno affidato al ricorso in Cassazione presentato dai loro avvocati le residuali speranze di tornare il libertà. Loro, nonostante si siano dichiarate sempre innocenti, sono state condannate all'ergastolo sia in primo che in secondo grado di giudizio. I loro legali hanno depositato il ricorso che la Cancelleria dell’Assise d’appello invierà a Roma. Si azzardano previsioni ma solo sulla data di conclusione di questa vicenda giudiziaria: entro Natale.

Sabrina Misseri aveva chiesto nel frattempo di essere trasferita in convento per dedicarsi alla meditazione mistica ma i giudici hanno respinto l'istanza: deve restare in carcere. Ed in carcere è rinchiusa: lei e la madre sono in una cella della casa circondariale di Taranto. Per loro c'è un destino segnato: prigione a vita. Così ha deciso anche la Corte d'Appello di Taranto nella sentenza pronuncata il 23 luglio 2015.

Per conoscere le motivazioni di quella condanna è stato necessario attendere quasi 13 mesi e senza le motivazioni gli avvocati delle imputate non potevano procedere con il ricorso in Corte di Cassazione. Ecco perché uno dei difensori di Sabrina Misseri, l'avvocato Franco Coppi, ha commentato i ritardi come grave lesione dei diritti della difesa.

Per acertare i motivi di quei ritardi il ministro di Grazia e Giustizia, Andrea Orlando, ha inviato i suoi ispettori ministeriali a Taranto. Con ulteriori slittamenti dei tempi Sabrina Misseri, forse, sarebbe stata addirittura scarcerata per decorrenza dei termini.

La motivazione della sentenza però era tutt'altro che semplice, anche considerando soltanto il numero delle pagine prodotte: 1277 suddivise in 16 paragrafi, di cui 11 dedicati alla ricostruzione del delitto di Avetrana. In quel paese del Tarantino, il 26 agosto 2010, fu uccisa l'allora quindicenne Sarah Scazzi, cugina di Sabrina. Per i giudici che hanno esaminato il caso, non ci sono dubbi, ad ammazzare furono Sabrina Misseri e sua madre. E' in libertà, invece, anche se condannato per occultamento di cadavere, il padre di Sabrina, Michele Misseri. Eppure lui, nonostante abbia cambiato più volte versione, è l'unico ad aver confessato di aver ucciso Sarah. Gli inquirenti e i giudici non gli hanno creduto.

Ora il caso passa al vaglio dei supremi giudici. Sono loro che dovranno esaminare la legittimità dei temi di diritto affrontati dalla Corte di secondo grado. (Rezarta Tahiraj)