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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

De Vincenti: il 12 dicembre a Taranto tavolo istituzionale per investimento di 200 milioni destinati all'Ospedale San Cataldo e al rafforzamento delle strutture sanitarie cittadine.

Il presidente della Regione Puglia va pesante nel constatare che nella manovra finanziaria del Governo non ci sono i 50 milioni promessi per l'emergenza sanitaria a Taranto. “Dal governo abbiamo preso una botta" ha detto Michele Emiliano intervenendo alla Camera di Commercio a Roma per presentare la 'road map' per la decarbonizzazione della Puglia che prevede l'alimentazione a gas sia della centrale Enel di Brindisi che dell'Ilva di Taranto. Quei 50 milioni sarebbero stati utili per potenziare strutture e gli organici sanitari e le attività di diagnostica.

Un tentativo di recupero di quello stanziamento è stato compiuto in commissione Bilancio con la firma del presidente della stessa commissione, il pugliese Francesco Boccia e di tutti i capigruppo. La proposta era di modificare, mediante un emendamento, le tabelle della legge di Bilancio. Su questo però c'è stato lo stop del Governo perché questo cambiamento sarebbe stato a discapito dell'impegno di assumere medici per adeguare le piante organiche degli ospedali. I soldi per Taranto, pertanto, sarebbero stati sottratti ad altri e il Governo vuole trovare un'altra soluzione come ha spiegato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti: "Il Governo italiano e' fattivamente impegnato, da tempo, ad individuare le soluzioni ai tanti problemi di Taranto e del suo territorio. Proprio per questo ho di nuovo convocato il Tavolo istituzionale per lunedì 12 dicembre a Taranto. Quella sarà la sede nella quale fare il punto sui molteplici interventi in atto e, in particolare, sull'investimento di 200 milioni stanziato nel Contratto Istituzionale di Sviluppo per l'Ospedale San Cataldo e sul rafforzamento delle strutture sanitarie cittadine". De Vincenti ha parlato col ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha confermato la disponibilità a prevedere, concordandole nel confronto con la Regione Puglia, deroghe al decreto ministeriale 70 sull'organizzazione dei servizi sanitari regionali in modo da rafforzare i presidi sanitari nell'area di Taranto. "Il passaggio della Legge di Bilancio al Senato - conclude De Vincenti - consentirà di approfondire ulteriormente le modalità per far fronte alle criticità della sanità tarantina".

Il governatore della Puglia è categorico nel commentare la mancanza dei 50 milioni promessi per Taranto: il Governo ha fatto dietrofront. Non ne abbiamo compreso la ragione. Rimane comunque il nostro intendimento ad andare avanti con rigore, senza guardare in faccia nessuno, ma anche collaborando con chiunque”. Poi le motivazioni del rammarico: quei soldi sono necessari per Taranto.

“I dati epidemiologici nell’area di Taranto sono noti. Stiamo cercando – spiega Emiliano - un approccio al tema il meno emotivo possibile. Un’intera comunità, quella di Taranto, da anni sta subendo un inquinamento di Stato in nome di una esigenza strategica di natura economica. L'impianto Ilva è infatti considerato strategico dal Governo al punto di dover continuare a funzionare, nonostante la Magistratura lo giudichi fonte di gravissimi reati, come quello di avvelenamento di sostanze alimentari. Non ci sono precedenti nel nostro ordinamento giuridico di limiti così pesanti da quelli imposti nei famosi Decreti Ilva”. Per Emiliano l'Ilva “è una mitragliatrice che spara” e per curare i feriti sono necessari anche quei 50 milioni promessi dal Governo centrale. (Rezarta Tahiraj)