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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Gli scenari politici con la vittoria del "no" al referendum costituzionale e il ruolo di Decaro, Emiliano e Fitto

In Puglia il “no” ha vinto in modo più eclatante rispetto alla media fatta registrare dal referendun costituzionale nel resto d'Italia. La percentuale del 67,16 dei pugliesi per il “no” è infatti ben superiore al 59,73 della media nazionale.

Dopo la mezzanotte Matteo Renzi ha ammesso la sconfitta: “Voto netto e chiaro, ho perso io la sfida, il mio governo finisce qui. Ai vincitori l’onore e l’onere della nuova legge elttorale”. L'Italia ha bocciato la riforma costituzionale proposta dal Governo Renzi e ora si aprono scenari politici al momento solo ipotizzabili. Intanto il Governatore della Puglia, che non ha fatto mistero delle sue contrapposizioni con Renzi e in particolare dell'essere riferimento certo e qualificato del “no” nel merito di questo referendum, ora può pensare addirittura di poter riuscire a diventare alternativo a Renzi addirittura nella guida nazionale del Partito Democratico.

Michele Emiliano questa notte si era limitato a commentare il dato referendario in Puglia sui social in questo modo: “la nostra Costituzione è salva”. Frase secca con accanto tre bandierine dell'Italia. Poi, nella tarda mattinata, ha aggiunto che "questo è il momento in cui ciascuno si assume le proprie responsabilità, e devo dire che questo sta già venendo in modo corretto, secondo un'etica della politica che condivido. Poi è anche il momento della riconciliazione". Emiliano quindi ora ha l'atteggiamento del leader conciliatore e con il ramoscello d'ulivo in mano vuole ricordare a tutti che la campagna referendaria è finita. Ora – dichiara Emiliano – bisogna evitare di "trasformare anche il dopo referendum in una lotta politica". Se accadesse ciò vorrebbe dire non aver capito il "messaggio" lanciato dal popolo italiano col suo voto: "lasciate stare la Costituzione e mettetevi a lavorare".

A spendersi per il “si” era stato il sindaco di Bari e presidente dell'Anci, Antonio Decaro, che ieri, ad urne aperte, scriveva “Con il sorriso ci sveglieremo anche domani, comunque vada, perché avremo dato il nostro contributo al futuro dell'Italia". Forse non immaginava una sconfitta così vistosa tanto da costringere il suo amico Renzi a dimettersi.

Altro leader politico è certamente Raffaele Fitto che evidenzia come “questo no nettissimo all'arroganza renziana ha un significato chiaro: il popolo vuole finalmente tornare a votare. Il centrodestra può tornare a vincere. Primarie subito”.  (Mauro De Carlo)