Emiliano potrà partecipare alle primarie anche in 5 collegi in Lombardia e in uno della Liguria
“Pochissimi sanno che sono in corso le primarie del partito democratico: lo sanno solo gli strettissimi militanti del partito e questo sta determinando una campagna elettorale innaturale, surreale". Non è lo sfogo di un tesserato qualsiasi ma di Michele Emiliano che è candidato alla segreteria nazionale del Pd e che oggi ha avuto dalla commissione nazionale del congresso la conferma che potrà partecipare alle primarie anche in 5 collegi in Lombardia e in uno della Liguria, cioè dove risultano raccolte, come da regolamento, le firme in suo sostengo. La stessa commissione aveva invece respinto il ricorso di Michele Emiliano per partecipare il 30 aprile in tutte le sedi elettorali delle due regioni. Le firme negli altri collegi non sono risultati sufficienti.
Nel frattempo Emiliano non sta a guardare. Ieri pomeriggio ha presentato in Puglia i suoi 142 candidati (62 donne e 80 uomini) alle primarie e le tre liste a suo sostegno: Noi per Emiliano, Emiliano per l’Italia e la Puglia per Emiliano. Tra le sue fila ci sono anche ex Sel, come Pierluigi Introna, ex presidente del Consiglio regionale della Puglia.
"Queste primarie non sono soltanto molto brevi - ha aggiunto Emiliano- ma risultano intervallate dalle festività pasquali, e che si stanno concludendo ancora peggio di come erano cominciate, negando quei confronti agli avversari, come se si trattasse di una elezione tra nemici".
Rottamazione no. Per Emiliano è una parola da non pronunciare quando è riferita a persone. “La nostra parola chiave – chiarisce - è partecipazione: è questo il cuore della mozione che stiamo presentando al congresso. Non possiamo vivere soltanto di primarie e non ci interessa la testa del segretario: ci interessano le teste pensanti di ciascuno”.
E se dovesse vincerle Renzi queste primarie cosa accadrebbe? “La vittoria di Renzi – spiega Emiliano - probabilmente ci spingerebbe ad elezioni anticipate. Insomma la vittoria di Renzi sarebbe negativa per molte ragioni, la principale è che ci farebbe perdere le elezioni, non so se le perderemmo con Berlusconi o con il Movimento Cinque Stelle, ma Renzi non può vincere le elezioni, questo è il punto fondamentale”.
Emiliano a queste primarie sta partecipando con una palla al piede che è l'incognita della decisione che prenderà il Consiglio Superiore della Magistratura nei suoi confronti per il doppio ruolo di magistrato in aspettativa e carriera politica.
"Davanti al CSM mi sto difendendo credo bene. Sono davanti a un giudizio, credo, sperimentale.
Chiamiamolo così e vedremo come andrà a finire" dice Emiliano. Certo è la prima volta che accade al CSM di affrontare questo caso come questo: "La Procura generale della Cassazione dice chiaramente che sta cercando di capire come deve regolarsi in questi casi. Secondo me basterebbe fare una norma che consenta, o obblighi addirittura, i magistrati che fanno politica, quando rientrano a lavoro di rientrare in un altro posto della pubblica amministrazione e non in magistratura. È semplicissimo".
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