Sindaci arrestati avrebbero ricevuto finanziamento illecito ai partiti
Anche due sindaci e due vicesindaci tra gli arrestati in Puglia per presunte corruzioni nell'affidamento di appalti per i servizi di gestione dei rifiuti. L’inchiesta Hydra svolta dai carabinieri di Brindisi ha prodotto al momento 12 arresti, 27 indagati e ben 63 denunciati.
Molto clamore ha suscitato l'arresto soprattutto del sindaco di Torchiarolo (Brindisi), Nicola Serinelli, e del suo vicesindaco Maurizio Nicolardi, del sindaco di Villa Castelli (Brindisi), Vitantonio Caliandro, e del vicesindaco di Poggiorsini (Area metropolitana di Bari), Giovanbattista Selvaggi. Per i quattro politici sono stati concessi i benefici dei domiciali.
I carabinieri ritengono di aver accertato che Pasquale Leobilla e Angelo Pacere (da oggi sono in carcere), referenti di una ditta di Carovigno (Brindisi), Reteservizi Srl, operativa nel settore della gestione dei rifiuti, avrebbero illecitamente finanziato l'elezione dei due sindaci pagando tremila euro all'attuale primo cittadino di Torchiarolo e cinquemila euro a quello di Villa Castelli. Se quelle somme fossero state dichiarate pubblicamente non ci sarebbe stato alcun illecito.
Ecco l'elenco completo degli arrestati. Sono in carcere Pasquale Leobilla, di Carovigno, 61 anni, e Angelo Pecere, di Carovigno, 62 anni. Risultano ai domiciliari: Giuseppe Velluzzi, di Potenza, 46 anni; Francesco Pecere, di Carovigno, 69 anni; Cosima Celino, di Carovigno, 46 anni; Nicola Serinelli, di Torchiarolo, 66 anni; Maurizio Nicolardi, di Torchiarolo, 51 anni; Vitantonio Caliandro, di Villa Castelli, 66 anni; Giuseppe Guarini, di Carovigno, 62 anni; Giacomo Dormio, di Monopoli, 51 anni; Giovanbattista Selvaggi, di Poggiorsini (Bari), 56 anni; Michele Zaccaria, di San Pietro, 59 anni. Sindaco e vicesindaco di Torchiarolo sono difesi dall'avvocato Carmelo Molfetta.
Per interderci: Michele Zaccaria è il responsabile dell'Ufficio tecnico del Comune di Squinzano mentre Giuseppe Velluzzi è l'ex direttore generale (è stato sostituito il primo febbraio 2017) dell’Azienda di Servizi Ecologici - Ase di Manfredonia (Foggia) – oltre ad essere consulente esterno di alcuni Comuni pugliesi.
Tra gli indagati in stato di libertà risultano esserci, invece, anche Giovanni Del Coco (ex sindaco di Torchiarolo), 68 anni, di Torchiarolo; Laura Alexandra Madras, 28 anni di Beius (Romania); Pietro Tamborrino, di Carovigno, 48 anni; Giovanna Leo, di Carovigno, 44 anni; Pasqua Tamborrino, 57 anni, di Carovigno; Carmelina Leo, 42 anni di Carovigno; Giovanni Maiorano, 36 anni di Torchiarolo; Antonio Milito, di Torchiarolo, 56 anni; Orsola D’Agostino, di Pescara, 54 anni; Erika D’Ettorre, 36 anni di Spoltore (Pescara); Carmelita Marraffa, 33 anni, di Carovigno; Clementin a Sbano, 57 anni di Carovigno; Pasquale Giovane di Villa Castelli, 70 anni.
Tra i presunti vantaggi concessi dalla società Reteservizi Srl vi sarebbe stata anche la promessa di assumere manovalanza locale.
Il gip Paola Liaci nell'ordinare le misure cautelari ha contestato, a vario titolo, reati di associazione per delinquere, corruzione, truffa, finanziamento illecito dei partiti, falsa testimonianza e anche favoreggiamento della prostituzione. Dalle indagini risulterebbe che una prostituta straniera sarebbe stata messa a disposizione del consulente Velluzzi su ordine dei due arrestati di Carovigno: Leobilla e Pecere.
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