Dom24112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Carabiniere in fin di vita in Puglia dopo aver ucciso padre, sorella e cognato

Un carabiniere di 53 anni, Raffaele Pesare, ha ucciso in Puglia suo padre, la sorella e il cognato. Poi ha tentato il suicidio ed ora è ricoverato nel reparto rianimazione del Policlinico di Bari dopo le prime cure ricevute nell'ospedale Giannuzzi di Manduria. Al massacro si è salvato il nipote 11enne perché in quel momento era a scuola. Per compiere il triplice omicidio il carabiniere ha usato la sua pistola di ordinanza nonostante da alcuni giorni il militare fosse in ferie. Sembra che il movente scatenante la follia sia stato un litigio per questioni riguardanti un terreno con poche decine di ulivi. La tragedia è avvenuta in un'abitazione di Sava, in provincia di Taranto. Un alloggio con l'ingresso principale in piazza Mercato e un altro in via Giulio Cesare. Le vittime sono Maria Pasana Pesare, di 50 anni, Damiano Pesare di 85 anni e Salvatore Bisci, 69 anni,  rispettivamente sorella padre e cognato del pluriomicida.

Il carabiniere era in servizio nella caserma della Compagnia di Manduria. Ed è stato lì che ha telefonato per chiedere l'arrivo dei suoi colleghi sul luogo della mattanza. Pochi istanti dopo quella telefonato ha posizionato la pistola sotto il mento ed ha esploso un altro proiettile con l'intento di suicidarsi. Prima dell'arrivo dell'ambulanza pare sia entrata però un'infermiera che abita nelle vicinanze. Sarebbe stata lei a prestare i primi soccorsi a Raffaele Pesare dopo il tentativo di suicidio. La pallottola ha avuto una strana traiettoria e ora l'uomo, anche se grave, non viene giudicato dai medici in fin di vita.

Il pluriomidica prestava servizio nei carabinieri da ben 34 anni. Contro di lui è stato emesso un'ordinanza di arresto. E' difeso d'ufficio dall'avvocato Lorenzo Bullo mentre alcuni familiari delle vittime sono rappresentate dall'avvocato Franz Pesare. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di turno, Maria Grazia Anastasia, che si è recata sul luogo del massacro assieme al procuratore aggiunto Maurizio Carbone. Presenti anche il comandante provinciale dell'arma, il colonnello Andrea Intermite, e il comandante del reparto operativo, il tenente colonnello Giovanni Tamborrino. (R.T.)