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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Dottoressa violentata denunciò in ritarto il suo aguzzino e ora lui dovrà essere scarcerato

E' la Puglia che nessuno vorrebbe se è quella dove i presunti autori di violenza sessuale vengono scarcerati perchè la vittima non è stata celere nel denunciare la tragedia subita. Però è proprio ciò che accaduto. Adesso la storia va a finire addossando le colpe proprio alla vittima se lui è non dovrà più essere detenuto. Assurdo ma vero. Il reato non è perseguibile. Lo ha deciso il Tribunale del riesame.

Il medico barese prestava servizio di guardia medica da sola quando in ambulatorio è entrato un uomo di 51 anni che l'ha violentata sessualmente. I fatti risalgono al dicembre 2016. La donna per paura non denunciò ma l'uomo, che risiede ad Acquaviva delle Fonti, nel Barese, l'avrebbe perseguitata nei mesi successivi sino a minacciarla di morte. E' stato a questo punto che la donna ha trovato il coraggio di rivolgersi ai carabinieri per denunciare ogni cosa. Troppo tardi per la giustizia. Per il reato di violenza sessuale si può procedere per legge sono se c'è la denuncia della vittima e se questa denuncia viene fatta entro 6 mesi dall'accaduto. Invece la dottoressa barese la denuncia l'ha presentata 9 mesi dopo, cioè a settembre di quest'anno. Troppo tardi. Ed ora al presunto violentatore, che era stato arrestato il 13 novembre, sono stati concessi i benefici dei domiciliari ma per un altro reato: per cio che ha fatto dopo la violenza sessuale, cioè per stalking. Nel frattempo però resterà detenuto sino a quando riceverà il braccialetto elettronico per stare in casa.

L'avvocato Giulia Bongiorno, che insieme a Michelle Hunziker ha creato la fondazione 'Doppia difesa' contro la violenza di genere, è intervenuta affermando che "se il legislatore non modifica la norma le donne continueranno ad essere doppiamente vittime: di chi ne ha abusato e dello Stato che ha stabilito termini del tutto inadeguati per denunciare. Il tribunale di Bari ha solo applicato la legge e non me la sento di criticare quei giudici".

Su questo caso è intervenuta anche la presidente di Acrep International (Association for Citizens Rights and Environmental Protection ), avv. Rezarta Tahiraj, che ha già invitato il ministro della Giustizia Andrea Orlando a impegnare il Governo e il Parlamento in un'azione urgente di modifica della legge per giungere almeno al raddoppio dei tempi stabiliti per la vittima di presentare denuncia di violenza sessuale. “Da avvocato sono consapevole – dichiara Tahiraj - che l'assenza di un termine di decadenza espone l'accusato, tra l'altro, al rischio di eventuali ricatti ma da donna sono profondamente convinta che in Italia questa legge ha bisogno di essere modificata in particolare proprio sui tempi per la denuncia che non possono essere inferiori ad almeno un anno dall'accaduto. Si pensi che in altri Stati, altrettanti democratici, la vittima non ha alcun limite di tempo per denunciare la violenza subita”. (R.T.)