Imam di Bari accusato di appropriazione indebita aggravata
E' accusato di intascato circa 360mila euro sottraendoli alla sua società di certificazione Halal l'imam di Bari Sharif Lorenzini El Kafrawy. L'uomo arabo adottato da una famiglia barese è divenuto durante la sua permanza in Italia finanche presidente della comunità islamica di Puglia. Secondo le accuse avrebbe causato danni alla società di certificazione Halal per oltre 1,8 milioni di euro e avrebbe anche commettendo una serie di altre condotte fraudolente.
La Guardia di Finanza di Bari ha notificato a Lorenzini e ad un suo ex socio, il 48enne egiziano Ahmed Sabry Mohamed Hefny, l'interdizione di un anno dall'attività imprenditoriale. Il reato ipotizzato è di appropriazione indebita aggravata e illecita influenza sull'assemblea. Su ordine della magistratura è stato disposto inoltre il sequestro preventivo di somme di denaro presenti su numerosi conti correnti intestati a società cooperative riconducibili ai due indagati.
Lorenzini è ora sottoposto a indagine giudiziaria anche per accertare se ha dichiarato il falso su data e luogo della sua nascita e sui suoi titoli di studio. Il reato è di falso in atti pubblici. Proprio su questi aspetti del vero luogo di nascita dell'imam e dell'autenticità dei suoi titoli di studi si interessò lo scorso anno "Striscia la notizia" di Mediaset con un'inchiesta giornalistica.
- Dettagli