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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Nel Salento ventimila fedeli hanno accolto Papa Francesco che ha fatto tappa anche a Molfetta nell'anniversario della morte di don Tonino Bello

Papa Francesco ha pregato sulla tomba di Don Tonino Bello, ad Alessano, in provincia di Lecce. E' iniziata così la visita in Puglia del pontefice che farà tappa anche a Molfetta, città in cui don Tonino è stato vescovo.

E' rimasto in silenzio a pregare per alcuni minuti il Santo Padre nel cimitero di Alessano. Sulla tomba ha deposto un mazzo di fiori bianchi e gialli.

Oggi ricorre il 25° anniversario della morte del frate salentino, dell'Ordine terziario francescano, che fu nominato vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.

Ad accogliere il Papa, che in questa vistita di preghiera in Puglia, impugna il pastorale in legno di ulivo che era di don Tonino, è stato accolto da mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, e dal sindaco di Alessano, Francesca Torsello. Il pastorale d'ulivo è custodito dalla Diocesi insieme alla croce posseduta da Don Tonino.

Papa Bergoglio dopo aver pregato sulla tomba di don Tonino ha salutato i familiari dell'allora vescovo di Molfetta, in particolare i due fratelli Trifone e Marcello, e poi si è recato nel piazzale allestito per accogliere circa ventimila fedeli che lo hanno acclamato prima di ascoltare le sue preghiere e il suo discorso. Nel tragitto dal cimitero al piazzale ha utilizzato una piccola “papamobile” elettrica.

"Cari fratelli e sorelle - ha detto papa Francesco - in ogni epoca il Signore mette sul cammino della Chiesa dei testimoni che incarnano il buon annuncio di Pasqua, profeti di speranza per l'avvenire di tutti. Dalla vostra terra Dio ne ha fatto sorgere uno, come dono e profezia per i nostri tempi. E Dio desidera che il suo dono sia accolto, che la sua profezia sia attuata". Così ha concluso il suo discorso dinanzi ai fedeli raccolti nel piazzale di Alessano. Prima si era soffermato sulla ricchezza dei poveri: "Capire i poveri era per lui vera ricchezza. Aveva ragione, perché i poveri sono realmente ricchezza della Chiesa. Ricordacelo ancora, don Tonino, di fronte alla tentazione ricorrente di accodarci dietro ai potenti di turno, di ricercare privilegi, di adagiarci in una vita comoda".

A Molfetta Papa Francesco ha trovato ad accoglierlo il doppio dei fedeli che lo aspettavano nella tappa salentina. Il pontefice ha celebrato la messa sul palco allestito davanti alla banchina del porto. Duramnte l'omelia il Santo Padre ha detto che "la vita cristiana riparte ogni volta da qui, da questa mensa, dove Dio ci sazia d'amore. Senza di Lui, Pane di vita, ogni sforzo nella Chiesa è vano, come ricordava don Tonino Bello: "Non bastano le opere di carità, se manca la carità delle opere. Se manca l'amore da cui partono le opere, se manca la sorgente, se manca il punto di partenza che è l'Eucarestia, ogni impegno pastorale risulta solo una girandola di cose". "Si potrebbe esporre come avviso fuori da ogni chiesa: "Dopo la Messa non si vive più per sè stessi, ma per gli altri". Don Tonino ha vissuto così: tra voi è stato un Vescovo-servo, un pastore fattosi popolo, che davanti al tabernacolo imparava a farsi mangiare dalla gente. Sognava una chiesa affamata di Gesù e intollerante ad ogni mondanità, una chiesa che "sa scorgere il corpo di Cristo nei tabernacoli scomodi della miseria, della sofferenza, della solitudine". (R.T)