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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Perchè il sindaco Melucci ha rifiutato incontro su Ilva con Di Maio, sindacati e tante associazioni

All'incontro convocato sull'Ilva nel Ministero per lo Sviluppo non ci sarà sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. E' lui stesso a spiegare perché rifiuta l'invito del ministro Luigi Di Maio. Il ministro ha convocato "una serie di sigle pseudo associative e comitati, tra cui quelle delle aggressioni in Prefettura nel giorno dell'ultimo tragico incidente nello stabilimento". Il primo cittadino di Taranto dichiara che il "dilettantismo spaccone che il Ministro Di Maio ci spaccerà per trasparenza e democrazia, ma è solo una sceneggiatura ben congegnata per coprire il vuoto di proposte e di coraggio". Melucci afferma che "poco dopo le 21.30 di sabato, l'invito al tavolo Ilva del 30 luglio è stato revisionato, non integrandolo magari coi parlamentari ionici, ma estendendolo addirittura ad una serie di sigle spesso inclini al dileggio delle Istituzioni, sigle che hanno parte della responsabilità di aver lacerato la comunità ionica in questi anni".

Pronta la replica del M5S a difesa del vice premier e contro Melucci: "Il sindaco di Taranto ha perso un'altra occasione per essere realmente incisivo su Ilva. Ha nuovamente dimostrato di essere incapace di entrare nel merito della questione legata al siderurgico, preferendo accusare inutilmente il metodo utilizzato dal ministro Di Maio". Lo sottolineano in una congiunta i parlamentari del M5S, Cassese, De Giorgi, Ermellino, Vianello, il consigliere regionale pugliese, Galante, e i consiglieri comunali di Taranto, Battista e Nevoli. I pentastellati si riferiscono alle affermazioni del primo cittadino di Taranto, secondo il quale il tavolo istituzionale al Mise sulla vertenza Ilva convocato lunedì 30 luglio, "è una ennesima messa in scena". Melucci (Pd) critica in particolare la scelta di convocare "di tutto: enti locali - sottolinea - sindacati, investitori, associazioni, di tutti i territori interessati".
    Perché questa, ritiene il sindaco, è "la forma per non decidere alcunché di serio". Per gli esponenti M5S, però, Melucci "ha forse volutamente tralasciato che solo qualche giorno fa l'Anticorruzione ha espresso criticità proprio sulla procedura di gara portata avanti dal suo partito, e che quindi dal suo ultimo incontro al Mise, lo scorso 18 giugno, i termini della vicenda si sono ulteriormente complicati". "Il sindaco - proseguono parlamentari e consiglieri - evidentemente non si rende conto che la chiusura dimostrata attraverso le sue ultime dichiarazioni non fa altro che umiliare ancora una volta una intera città, mai tutelata a nessun livello dal primo cittadino".