Su Ilva tutti contro Di Maio: sindaco Taranto, Cisl, Calenda
Dopo aver definito la gara per vendita dell'Ilva un “delitto perfetto di Stato”, il vicepremier Luigi Di Maio è tornato anche oggi sull'argomento affermando che "La questione dell'annullamento della gara non è finita. Per annullarla non basta che ci sia l'illegittimità, ci vuole anche un altro semaforo che si deve accendere, quello dell'interesse pubblico, e lo stiamo ancora verificando".
E le reazioni non sono mancate neppure oggi, ovviamente, alle sue parole mentre Taranto resta col il fiato sospeso in attesa di conoscere le intenzioni del governo sulle sorti della più grande industria d'Italia.
Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, ha un giudizio fortemente critico su quanto detto dal leader del M5S, Luigi Di Maio nelle vesti di ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. “Ormai non c’è limite all’imbarazzo nel commentare le dichiarazioni del Ministro Di Maio intorno ad Ilva, tali e tanti – afferma il primo cittadino - risultano gli argomenti di irrazionalità e di disprezzo dei bisogni della comunità ionica. Ministro, che fa, chiude o no? È semplice la risposta, non inventi altri colpi di teatro. Può smetterla di usare Taranto per i suoi problemi politici?”.
Ieri Di Maio aveva detto che "la gara è illegittima, ma non si può annullare. Per questo é un delitto perfetto" messo in atto con "eccesso di potere". Parole che commentavano il parere dell'Avvocatura dello Stato sulla gara di aggiudicazione dell'Ilva di Taranto ad ArcelorMittal. "Mittal – aveva detto ieri Di Maio - è sempre stata in buona fede. Il delitto perfetto lo ha fatto lo Stato creando una procedura piena di vizi e illegittimità". Concetto, quest'ultimo, riconfermato anche oggi: “ArcelorMittal ha fatto bene e in buona fede, è il pubblico che ha fatto un macello".
L'ex ministro Carlo Calenda lo aveva sfidato ad annullare la gara ma anche a pubblicare il testo dell'Avvocatura dello Stato: "Tra 15 giorni – ha replicato oggi Di Maio - il parere dell'Avvocatura lo potranno leggere tutti. Lo vedranno dal 7 settembre in poi. L'Avvocatura mi ha scritto una clausola dicendo che il parere non è ostensibile, significa che durante la procedura di accertamento della legalità non lo posso pubblicare. Se lo pubblico vizio tutta la procedura e quindi invece di accertare la legalità magari compiamo un'altra illegalità".
Anche dai sindacati non sono mancate le critiche per il ministro dello Sviluppo economico: "E' urgente uscire dall'ambiguità, la gara è valida, l'interlocutore è l'azienda insieme al governo, bisogna uscire da polemiche inutili e pensare invece al bene comune che è l'azienda è il lavoro. Bisogna affrontare il tema vero come quello occupazionale. Ci vuole la volontà di tutti di uscire dalle polemiche". Lo ha detto la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan, arrivando al meeting di Rimini e commentando la vicenda dell'Ilva.
Anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia afferma che non possono esserci dubbi: "Mi sembra dalle parole del ministro Di Maio che l'avvocatura di Stato dica che la gara non sia annullabile: si prenda atto, si entri nella negoziazione, si chiudano gli ultimi punti e si parta quanto prima". (R. T.)
- Dettagli