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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Iniziano ad ottobre le udienze per decidere se sarà India o Italia a giudicare i marò pugliesi Latorre e Girone

Italia o India? Chi ha giurisdizione sul caso dei due marò pugliesi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone? Lo deciderà il Tribunale internazionale dell'Aja. Le udienze inizieranno il 22 ottobre. In quella data non ci sarà sentenza ma si avvierà un lungo e laborioso confronto giudiziario sulle opposte posizioni rappresentate dall'Italia e dall'India che rivendicano, ciascuno, il diritto di processare i due militari italiani accusati, a parere della magistratura indiana, di aver ucciso per errore due pescatori indiani scambiandoli per pirati, nel 2012, nel corso di una missione antipirateria al largo della coste del Kerala, in India.

Per la sentenza i tempi sono lunghi. Secondo indiscrezioni la prima data ipotizzabile potrebbe essere quella della primavera 2019.

Nel frattempo oggi, nel ministero della Difesa, la ministra Elisabetta Trenta ha incontrato Latorre e Girone. Ai due fucilieri della Marina Militare italiana la ministra ha voluto confermare il sostegno dell'Italia. Al termine dell'incontro la ministra Trenta ha confermato: "Oggi ho incontrato, separatamente come previsto", i due maro', Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, per esprimere loro "non solo la vicinanza di questo governo, ma di tutto il Paese, perché in questi casi occorre che tutte le forze politiche e civili, indistintamente, si mostrino unite e compatte intorno ai nostri due fucilieri di Marina!". Iin un post su facebook la ministra ha ricordato anche quanto avvenuto quel 15 febbraio del 2012: "E' un giorno che va tenuto bene a mente, perché è il giorno in cui inizia il calvario dei nostri due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Dopo quasi 7 anni la loro storia non è ancora finita". 

 

Latorre e Girone sul web risultano essere sempre molto rincuorati da numerosi gruppi di cittadini che chiedono alle istituzioni per il loro caso. D'altronde loro quel giorno del 2012 svolgevano il proprio compito, su ordine del Governo, nell'impedire attacchi di pirati ad un mercantile battente bandiera italiana in acque internazionali. L'india ritiene, erroneamente, che la nave fosse invece in acque indiane e quindi rivendica il diritto di processare i due pugliesi. (R.T.)