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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Battaglia giudiziaria tra Viminale e Comune di Bari

Il Comune di Bari ha sbagliato nel dare cittadinanza italiana a un bimbo nato all’estero da una coppia di donne. La pensa così il Ministero dell’Interno che il 12 novembre 2019 cercherà di fare valere le sue ragioni davanti ai giudici della prima sezione civile della Corte d’Appello di Bari contro quanto già stabilito nella sentenza di primo grado su questo caso specifico di attribuzione di cittadinanza italia.

Il Viminale contro il Comune di Bari perché nel 2017 aveva registrato all’anagrafe l’atto di nascita del figlio di due donne, una pugliese e l’altra inglese. Il Ministero evidenzia che le due donne non hanno alcun rapporto biologico. Il bimbo risulta nato all’estero dalla donna britannica. Questo particolare e la certezza che tra le due donne non c’è rapporto biologico rendono impossibile – a parere del Ministero - attribuire al piccolo lo status di figlio di “una italiana”.

La sfida giudiziaria tra Viminale e Comune di Bari ha già avuto un esito. Il Tribunale di Bari, il 21 maggio, con sentenza ha deciso che il Ministero non è legittimato ad opporsi alla trascrizione dell’atto di nascita del piccolo nell’Anagrafe del Comune. Il Ministero però non la pensa così. E’ per questo che ha presentato ricorso in Appello. Il Viminale è convinto di essere infatti legittimato ad opporsi alla registrazione di questo atto di nascita perché è titolare della “tenuta dei registri dello stato civile”.

Nel ricorso il Ministero ha già scritto che “la trascrizione dell’atto di nascita di un minore che non ha legami di sangue con un italiano è contraria ai principi primari costituzionalmente garantiti quali sono quelli relativi al diritti alla cittadinanza italiana”.

Nel frattempo il bambino, che ha ormai tre anni, vive con le sue due “mamme” in Puglia. (R.T.)