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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Norman Atlantic in Albania: troppi morti e tanti misteri

I conti non tornano. Ieri sera dalla nave San Giorgio della Marina Militare sono sbarcati a Brindisi 212 naufragi del traghetto Norman Atlantic. Con loro anche cinque salme. Oggi a Taranto con il mercantile "Aby Jeannette" sono arrivati in Puglia altri 38 naufraghi. Di questi solo tre uomini erano feriti ma in modo non grave. Gli altri sono stati trasportati con bus nella Capitaneria di porto per essere rifocillati. Lunedì mattina a Bari ne sono sbarcati altri 49 naufraghi dalla portacontainer "Spirit of Piraeus". Questi sono numeri certi perché prima di ogni sbarco tutti i superstiti sono stati identificati e interrogati oltre a consegnare alle forze dell'ordine i propri telefoni cellulari sui quali gli inquirenti intendono visionare le immagini dell'incendio della Norman Atlantic. Le indagini, come è noto, sono di competenza della Procura di Bari.

Dinanzi a questa certezza ci affiancano però tanti dubbi sul numero esatto degli imbarcati del traghetto incendiato. Dubbi resi ancora più vistosi sia per la presenza di due liste di passeggeri e sia per la certezza di un numero imprecisato di clandestini proprio nel ponte garage da dove si è sprigionato il rogo alimentato da numerosi camion cisterne carichi di olio di oliva. 

Confusione e polemiche anche sull'attracco futuro del Norman Atlantic. Le autorità greche avrebbero preferito che i soccorsi e il trasporto del traghetto avvenisse nel vicino porto di Valona, in Albania. D'altra parte, sin da quando è stato lanciato l's.o.s., il traghetto è stato sempre molto più vicino alla costa albanese rispetto a quella italiana. Pare che fosse a circa 4 miglia dall'Albania e a circa 60 miglia dalla Puglia.

Confusione anche su dove trainare quel traghetto fumante dopo aver messo in salvo passeggeri, equipaggio e il comandante Argilio Giacomazzi. Prima ipotesi Brindisi, poi Bari, poi nuovamente Brindisi ed ora, invece, si sa per certo che sarà portata in Albania. Una sosta "tecnica" spiegano dalla Procura di Bari perché la ditta brindisina "fratelli Barretta", che in questa operazione di salvataggio ha utilizzato tre suoi rimorchiatori (Asmara, Marietta Barreta e Tenax), essendo nominata custode giudiziario avrà il compito di "consegnare" il relitto nel porto di Brindisi e nel frattempo è l'unica ad essere utilizzata al trasporto sino alla consegna, cioè sino a quando sarà a messo a disposizione della Procura di Bari. Tutta colpa delle avverse condizioni meteo che rendono molto difficoltoso e pericoloso il traino. E che sia rischiosa questa operazione lo si è capito bene ieri quando sono morti due marittimi albanesi che erano a bordo di un piccolo rimorchiatore che, senza aver alcuna autorizzazione giudiziaria (né italiana e neppure albanese), aveva agganciato il relitto e tentava di portarlo a Valona. Tentativo tragico perché il cavo si è rotto e ha tranciato in due i corpi di quei due marittimi. 

Attualmente Norman Atlantic, ancora fumante per i residui di combustione, è previsto che arrivi in serata nella baia di Valona e non si sa per quanto di resti. La Procura di Bari ha già fatto sapere che preferisce far coincidere l'arrivo del relitto a Brindisi in pieno giorno per consentire al meglio lo svolgimento delle complesse operazioni di attracco alla banchina e poi l'avvio dei sopralluoghi. Sarà allora che si saprà se i timori del procuratore capo di Bari Volpe e del sostituto Ettore Cardinali, che indagano per naufragio, omicidio plurimo e lesioni colpose, avranno purtroppo un tragico riscontro e cioè che all'interno del garage del traghetto vi potrebbero esserci corpi carbonizzati di clandestini e forse anche di una parte di quei 98 naufraghi passeggeri che risultano, purtroppo, ancora dispersi. (Mauro De Carlo)