In due tentano di ammazzare capogruppo PD di Molfetta
Hanno tentato di ammazzare il capogruppo PD del Comune di Molfetta, Pasquale Ventura, 44 anni, sparandogli due colpi di pistola. A volerlo uccidere erano due giovani in sella ad una moto di grossa cilindrata. Hanno sparato e sono fuggiti.
L'agguato è accaduto a Molfetta, in via Firenze, in un momento in cui per strada non c'era nessun altro oltre alla vittima e i due aggressori. Ventura è rimasto miracolosamente illeso e pertanto non si è recato neppure in ospedale per un controllo. Del caso si sta occupando la Digos.
Ventura è consigliere comunale del partito di maggioranza già dalla precedente consiliatura. La sparatoria è avvenuta nel pomeriggio di ieri. Uno degli aggressori indossava il casco, l'altro aveva il bavero del cappotto alzato per nascondere il volto. Ventura era in via Firenze perché era uscito da casa della figlia con la quale aveva pranzato. Stava entrando in macchina quando c'è stata la sparatoria.
Le indagini sono coordinate dal pm della Procura di Trani, Mirella Conticelli e sono finalizzate ovviamente anche a capire quale possa essere il movente. Ventura è un bancario e da dieci mesi risulta indagato dalla Procura tranese per corruzione in merito alla gestione di un centro sportivo comunale in via Rossini, alla periferia di Barletta.
Il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella (Pd), è tra coloro che hanno prontamente espresso piena solidarietà al capogruppo PD. Ecco cosa ha dichiarato: "Il grave attentato suscita allarme e preoccupazione nella città di Barletta. La condanna dell’episodio delittuoso non può che essere piena e condivisa così come la solidarietà al capogruppo del PD, fortunatamente rimasto illeso. All’auspicio che le indagini, immediatamente avviate, facciano luce sulla dinamica dell’atto criminale, l’amministrazione comunale unisce la piena fiducia nella magistratura perché si accertino le responsabilità e si faccia presto giustizia, riaffermando così i principi fondamentali di legalità e sicurezza in cui la comunità cittadina si riconosce”. (Mauro De Carlo)
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