Processo d'appello omicidio Sarah Scazzi: cosa accadrà nella prossima udienza
E' fissata per il 27 febbraio 2015 la prossima udienza del processo d'appello per l'omicidio di Sarah Scazzi, l'allora quindicenne di Avetrana (Taranto), compiuto il 26 agosto del 2010. Cosa accadrà quel giorno? Per la prima volta parlerà in aula la detenuta Cosima Serrano, madre di Sabrina Misseri. Lo ha annunciato il suo difensore, Franco De Jaco, specificando che saranno rese dichiarazioni spontanee della sua assistita. Poi ci sarà la deposizione della perizia di Francesco Abbinante, che aveva rilevato un errore nell'indicazione di un numero 'progressivo' del verbale di una delle conversazioni da trascrivere (quella tra Cosima Prudenza e Giuseppina Scredo). La Corte d'Assise d'Appello aveva sollecitato l'ultimazione del lavoro ma il perito venerdi scorso ha dichiarato di non aver potuto completare il suo compito. Ciò significa che nell'udienza del 27 febbraio sarà possibile disporre anche dei risultati del perito, cioè della trascrizione di tre intercettazioni telefoniche: due telefonate da trascrivere, mediante traduzione dal dialetto, riguardano le conversazioni telefoniche tra Sabrina e il padre Michele prima dell'arresto di quest'ultimo, in particolare nelle prime ore del 7 ottobre 2010, quando l'agricoltore fece ritrovare i resti di Sarah Scazzi in un pozzo nelle campagne di Avetrana.
Ed inoltre, ripetendo il suo cliché giudiziario, il 27 febbraio, in aula vorrà esserci ancora Michele Misseri, il plurireoconfesso di quell'omicidio: Michele Misseri. Quest'ultimo però, come è noto, non è accusato di aver assassinato la nipotina Sarah ma soltanto di averne occultato il cadavere. Per questo, con la sentenza di primo grado, è stato condannato a otto anni di reclusione. Ma lui non è in carcere. Dietro le sbarre ci sono invece, sua figlia Sabrina e la moglie Cosima, queste ritenute colpevoli e condannate, in primo grado, per aver compiuto l'assassinio. Il loro destino dipenderà da ciò che accadrà in questo processo d'appello. Al momento risultano, infatti, condannate entrambe all'ergastolo.
Da ricordare infine che nella precedente udienza, quella di venerdì 23 gennaio, la Corte d'assise d'Appello, presieduta dal giudice Patrizia Sinisi (a latere De Felice e sei giudici popolari), ha sciolto le riserve confermando il rigetto di eccezioni presentate dalle difese dei tre imputati: Michele Misseri, sua moglie Cosima Serrano e la loro figlia Sabrina. (G.P.)
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