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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Rete reumatologica pugliese tra tanti interrogativi

 “La Rete Reumatologica Pugliese, che avrebbe dovuto definire un percorso di prevenzione affiancato da un percorso diagnostico – assistenziale appropriato per tutti i pazienti affetti da malattie reumatiche, sta creando, invece, non pochi disagi e scoperture”. È quanto dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Antonio Buccoliero.
“Da questo provvedimento, infatti – prosegue Buccoliero – vengono esclusi numerosi centri e U.O.S. di Reumatologia con volume di utenza e prestazioni maggiori di quelli censiti oltre che tutti i medici con ore di specialistica sul territorio (tra i tanti, i centri di San Giovanni Rotondo, di Brindisi e di Tricase). È quanto mai necessario comprendere cosa stia accadendo, perché a farne le spese sono soprattutto i pazienti.”
Per questa ragione, il consigliere Buccoliero ha presentato un’interrogazione urgente a risposta scritta indirizzata al Presidente della Giunta e all’assessore alla Salute.
Scrive Buccoliero: Premesso che le malattie reumatologiche colpiscono almeno il 10% della popolazione e costituiscono la seconda causa più frequente di disabilità dopo le malattie cardiovascolari; l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito le malattie reumatiche come la prima causa di dolore e disabilità in Europa;
In tale scenario, è stato necessario intervenire, sul territorio pugliese, per aggiornare il modello organizzativo per la gestione più appropriata della cronicità reumatologica sistemica di quel 3% della popolazione pugliese ( circa 28.228 pazienti fino a dicembre 2013);
Considerato che:
Con DGR n. 2811 del 30 dicembre 2014 è stata istituita, su tutto il territorio, la Rete dei Centri di Assistenza di Reumatologia Pugliese al fine di definire un percorso di prevenzione affiancato da un percorso diagnostico – assistenziale appropriato per il paziente affetto da malattie reumatiche ;
La stessa dicitura “rete regionale” farebbe pensare ad un’inclusione di tutte le strutture di specialità sparse sul territorio, ulteriormente organizzate ed implementate per meglio raggiungere gli obiettivi;
Purtroppo così non è, dal momento che vengono esclusi da questo provvedimento numerosi centri e U.O.S. di Reumatologia con volume di utenza e prestazioni maggiori di quelli censiti oltre che tutti i medici con ore di specialistica sul territorio (tra i tanti, i centri di San Giovanni Rotondo, di Brindisi e di Tricase);
Inoltre, con atto dirigenziale n.3 del 23 gennaio 2015 avente per oggetto “conferma, aggiornamento e revoca dei Centri Regionali autorizzati alla prescrizione dei farmaci biologici anti TNF per la terapia dell’artrite reumatoide”sono stati confermati i centri Hub e Spoke del DGR n.2811 del 30 dicembre 2014 e disposte le revoche della prescrizione di farmaci biotecnologici per alcuni centri di Reumatologia, senza effettuare una ricognizione per individuare i centri non più attivi e procedere con le relative giuste revoche.
L’interrogante si rivolge al Presidente della Giunta regionale ed all’assessore alla Salute per sapere:
Quali siano stati i criteri adottati per realizzare una Rete Reumatologica, che presenta inopportuni tagli e revoche;
se non sia il caso di effettuare un’attenta ricognizione dell’intera Rete pugliese, procedendo all’inserimento immediato di quei centri e medici territoriali con ore di specialistica che abbiano offerto un servizio encomiabile alla comunità e che oggi risultino fuori dalla Rete;
 se non sia il caso di convocare con la massima urgenza un tavolo di lavoro con le associazioni che si occupano di malati e malattie reumatiche, al fine di creare un contraddittorio costruttivo necessario per creare organizzazioni fruibili per gli ammalati nel giusto rispetto delle risorse del Servizio Sanitario Regionale.