Ven22112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Acceleratore Trilogy a Brindisi per curare tumori

Nel reparto di Radioterapia dell’Ospedale “Perrino” è entrato in funzione Trilogy, il nuovo acceleratore lineare di ultima generazione acquistato dall'ASL Brindisi per curare i pazienti oncologici.
E' un apparecchio per radioterapia che sostituisce il precedente macchinario. Il nuovo esemplare è in grado di effettuare le più moderne e selettive  metodiche dinamiche di irradiazione: intensità modulata, volumetrica, radioterapia guidata dalle immagini, gating respiratorio, stereotassica. Trilogy, tra l’altro, è in grado di controllare la posizione del tumore o della zona da irradiare immediatamente prima dell’erogazione  delle radiazioni.
Sul primo paziente è stato effettuato il cosiddetto “uso clinico” grazie all’intenso lavoro preparatorio dell’equipe della Fisica Sanitaria. Il trasferimento tecnologico è un’attività molto complessa che richiede il coordinamento di diverse competenze professionali (fisiche, mediche, ingegneristiche, tecniche). Medici, fisici e tecnici sono impegnati in questi giorni a rendere la nuova tecnologia fruibile per gli ammalati. Un lavoro che continuerà anche nei prossimi mesi per portare a regime tutte le funzionalità del modernissimo apparecchio.

Con Trilogy ci si può spingere ancora più avanti nella cura anche di alcune malattie oncologiche come le lesioni cerebrali, epatiche o polmonari, soprattutto quando sono di piccole dimensioni o in fase iniziale, riuscendo a proporre quindi nuove strategie terapeutiche.

L’evoluzione tecnologica di questa macchina, infatti, permette di ridurre in modo considerevole i tempi di esecuzione delle terapie e garantisce un’irradiazione ad altissima precisione (che tiene conto del movimento interno degli organi dovuto al respiro) con possibilità di variare l’intensità della dose e risparmiare al massimo i tessuti attorno alla lesione. Il vantaggio è quindi enorme. 

In sostanza ora nell'ospedale Perrino di Brindisi potranno essere effettuati trattamenti molto più precisi e in tempi ridotti irradiando con estrema accuratezza anche tumori molto piccoli, dalla geometria complessa e situati in zone profonde altrimenti difficili da raggiungere, conformando la dose alle caratteristiche volumetriche del bersaglio e modulando l’intensità del fascio di radiazione. Questo significa che si potrà essere più efficaci rispetto al passato e al contempo potranno essere risparmiati al massimo i tessuti sani, limitando conseguentemente la tossicità e gli effetti collaterali. (Carmelo Molfetta)

Nella foto l’equipe multidisciplinare di Fisica Sanitaria e Radioterapia dell'ospedale Perrino, durante il primo trattamento, con il dirigente medico Maurizio Portaluri.