Medici in fuga dalla Puglia verso l'estero. Ecco perché
Sono 2.363 medici italiani che solo nello scorso anno hanno chiesto al Ministero della Salute i necessari documenti per cercare un impiego all’estero. “E' un numero sei volte superiore rispetto al 2009” – chiarisce il consigliere regionale del Movimento Schittulli-Area Popolare, Luigi Manca, che è vicepresidente della III Commissione Sanità della Regione Puglia. Ciò secondo Manca “rappresenta non solo una drammatica sconfitta per il nostro sistema sanitario, ma anche e soprattutto la fotografia di un Paese (e di una Regione Puglia) paralizzati e immobili nelle loro emergenze e nelle loro contraddizioni, senza alcuna reale – e doverosa - spinta ad affrontarle e superarle attraverso cambiamenti di portata epocale”.
“Si tratta – a parere di Manca - per gran parte di eccellenze costrette alla fuga perché viene negata loro una qualsiasi opportunità non solo di crescita, ma spesso di semplice lavoro. Perché, nonostante una carenza generalizzata e sempre più preoccupante di personale nelle strutture ospedaliere, permane il blocco del turn over (per via dei conti in rosso, mai considerati però intervenendo sugli sprechi e sui costi inutili) con conseguenze disastrose sulla qualità e quantità di prestazioni erogate. E se manca un Primario, come ho fatto notare qualche giorno fa attraverso un’interrogazione indirizzata al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, si procede con le nomine ‘a scavalco’ piuttosto che dando spazio a un nuovo professionista, magari più giovane, aggiornato e motivato. E la parola ‘pensione’ continua a essere un tabù per tanti ‘baroni’ che, cessata l’attività per raggiunti limiti di età, dall’assunzione passano direttamente a consulenze ben retribuite, impedendo di fatto un rinnovamento generazionale che sarebbe prezioso e stimolante.
Per impedire quindi l’impoverimento complessivo non solo del sistema sanitario pubblico ma dell’intero Paese, e per garantire ai nostri migliori talenti risorse, strutture, possibilità, opportunità, visibilità, attraverso una crescita personale e della ricerca scientifica, auspico – conclude Manca - che la Regione Puglia presenti queste inquietanti statistiche al Governo nazionale già nella sede istituzionale più indicata, la Conferenza Stato-Regioni, per arginare una fuga destinata a produrre conseguenze drammatiche non solo nell’immediato, ma anche e soprattutto nel nostro futuro”.
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