La richiesta dei pentastellati sulla mancata adozione dello screening neonatale in Puglia
I consiglieri regionali del M5S Mario Conca e Marco Galante hanno depositato una richiesta di audizione in Commissione III in merito alla mancata adozione dello screening neonatale allargato in Puglia. Il DG del Policlinico di Bari Vitangelo Dattoli aveva indicato come data utile per l’attuazione dello screening allargato il 2 luglio 2016, “ma si prevede che tale indicazione sarà puntualmente disattesa - commentano Conca e Galante -, dato che non sono ancora stati individuati il coordinatore del progetto, né le modalità di assunzione del personale specializzato. Ricordiamo che sono già stati investiti ben 5 milioni di euro per realizzare lo screening neonatale allargato in Puglia, un progetto mai realizzato nonostante siano già passati oltre 10 anni dalla sua approvazione. Ricordiamo che l’adozione dello screening allargato permetterebbe di individuare e curare in tempo malattie anche gravemente debilitanti, attraverso una particolare dieta, o attraverso somministrazione di antibiotici o anche solo attraverso somministrazione di vitamine, evitando così inutili sofferenze per il nascituro”.
I soggetti che i consiglieri chiedono di audire sono l’Assessore alla Sanità Michele Emiliano, il Direttore del Dipartimento Promozione della Salute Giovanni Gorgoni, il Direttore Generale del Policlinico di Bari dott. Vitangelo Dattoli, il già Primario del reparto Malattie Metaboliche dell’ospedale Giovanni XXIII di Bari prof. Francesco Carnevale, il Primario del reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari prof. Nicola Laforgia, il Primario del reparto Malattie Metaboliche dell’ospedale Giovanni XXIII di Bari dott. Francesco Papadia e il Direttore del laboratorio Analisi dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bari dott. Elio Armenise.
“Ci appelliamo, inoltre - concludono i pentastellati - a ginecologi e neonatologi pugliesi affinché, fintanto che lo screening neonatale allargato diventi realtà anche in Puglia, possano informare esaurientemente le donne gestanti su quelli che sono i Centri in Italia in cui attualmente tale servizio è attivo, fornendo loro tutte le indicazioni necessarie di modo che possano usufruirne.”
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