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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Cgil, Cisl e Uil invitato alla mobilitazione popolare per chiedere le attenzioni del DG dell'Asl Brindisi ai troppi problemi della sanità pubblica

Costi e disagi elevati subiscono i cittadini in provincia di Brindisi per tutelare la propria salute. In questa situazione di disagio il Direttore generale dell'ASL, Giuseppe Pasqualone, ignora giudizi e proposte fatte dai sindacati. Occorre che la sanità pubblica in provincia di Brindisi inverta la rotta e produca i miglioramenti che tutti auspicano. Per questo CGIL, CISL e UIL hanno programmato una mobilitazione di cittadini e una petizione popolare.

“La sanità in provincia di Brindisi, già ridimensionata e squilibrata rispetto alle altre realtà pugliesi dai precedenti piani regionali di rientro, è stata ulteriormente penalizzata – affermano i tre sindacati - da un Piano di Riordino che fin dal primo momento è stato pubblicamente giudicato squilibrato ed insufficiente rispetto ai reali bisogni di prevenzione, assistenza e cura della popolazione”.

I sindacati da tempo chiedono di tenere conto di questi specifici bisogni ma - a loro dire - si scontrano con un muro di gomma eretto dal DG Pasqualone. Cgil, Cisl e Uil fanno sapere che “purtroppo non hanno prodotto risultati apprezzabili - a causa di una gestione abbastanza autoritaria da parte della ASL - i tentativi di confronto con la direzione della ASL di Brindisi su una corretta risistemazione delle strutture sanitarie in tutta la provincia” L'impegno doveva essere di non perseguire la politica dei due tempi per la chiusura e riconversione degli ospedali di Fasano, Mesagne e S. Pietro Vernotico.

L'accusa è precisa: "la Direzione della ASL ritiene di poter fare a meno di considerare le giuste proteste dei cittadini utenti che subiscono disagi e costi per tutelare la propria salute, così come ritiene di poter ignorare critiche, osservazioni e proposte che CGIL,CISL,UIL, e le relative categorie non mancano di continuare ad avanzare".

In questo modo il direttore Pasqualone “attua in maniera del tutto unilaterale (in qualche caso con l’avallo dei Comuni) scelte di chiusure e ridimensionamento dei servizi sanitari e socio sanitari necessari a soddisfare le esigenze dell’utenza, che stanno creando tensioni e proteste che trovano eco sui mass media ormai giornalmente”.

Per questo i sindacati chiedono alla Conferenza dei sindaci di sostenere insieme una battaglia per una sanità brindisina più rispettosa dei bisogni e della dignità delle persone e ritengono necessaria la mobilitazione popolare. Inoltre promuovono una petizione popolare da indirizzare in primo luogo alla Regione Puglia, al Ministero della Salute e a tutte le autorità istituzionali locali. Ma ovviamente anche al direttore generale dell'Asl di Brindisi affinchè siano trovate insieme soluzioni al caos sempre più evidente nella gestione della sanità pubblica in provincia di Brindisi.