Consigliere regionale Borraccino contro appalto unico per la gestione delle mense ospedaliere pugliesi
La Regione Puglia starebbe preparando un bando per l’affidamento ad un unico gestore del servizio di ristorazione in tutte le strutture ospedaliere della Puglia. Sarebbe una gara d’appalto del valore di 300 milioni di euro, per la durata di sette anni (eventualmente prorogabili) che – a parere del consigliere regionale di Sinistra Italiana/Liberi E Uguali, Mino Borraccino - rischia di avere conseguenze nefaste sugli attuali livelli occupazionali mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro tra gli addetti che, attualmente, garantiscono il servizio nelle diverse ASL.
Sinistra Italiana/Liberi e Uguali denuncia, al fianco delle organizzazioni sindacali, questa situazione, e nelle scorse settimane Borraccino ha anche personalmente promosso una audizione in II Commissione consiliare nel corso della quale è emersa una preoccupazione condivisa dalle diverse forze politiche per una gara d’appalto che potrebbe avere effetti molto negativi sia per gli utenti sia per i lavoratori. Accanto al gravissimo problema occupazionale, infatti, è evidente che l’accentramento dei servizi, con la predisposizione di pietanze surgelate che saranno poi distribuite nelle diverse strutture regionali, determinerà uno scadimento significativo della qualità dei pasti somministrati a cittadini, pazienti e personale sanitario, in contrasto, tra l’altro, con le direttive e le disposizioni dettate in questa materia dal Ministero della Salute e dall’Unione Europea.
Per poter garantire pasti che non perdano, da un lato, le loro qualità nutrizionali e, dall’altro, la loro appetibilità, infatti, è necessario – secondo il consigliere regionale di Sinistra Italiana/Liberi E Uguali, Mino Borraccino - che questi siano preparati quanto più vicino possibile al luogo di consumo, favorendo una filiera corta. “Ribadiamo, pertanto, la necessità – dichiara Borraccino - di non procedere ad una gara unica, anche al fine di non dismettere le cucine presenti nelle strutture ospedaliere e attualmente utilizzate, molte delle quali anche recentemente ristrutturate che, in tal modo, sarebbero di fatto abbandonate determinando un inammissibile spreco di risorse pubbliche. Allo stesso modo riteniamo non sufficienti le rassicurazioni del Direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, Dott. Giancarlo Ruscitti, sull’applicazione delle clausole sociali per la salvaguardia dei livelli occupazionali, dal momento che i lavoratori rischierebbero comunque di perdere anzianità di servizio, posizioni giuridiche acquisite e ore di lavoro, con un taglio significativo dei loro stipendi. Per questo ci auguriamo che all’incontro già previsto con i sindacati fissato dalla Regione per venerdì prossimo, 13 aprile, si possa giungere ad una soluzione più ragionevole che eviti tutte le gravi criticità di questa gara unica e porti alla internalizzazione dei servizi di ristorazione ospedaliera, strada ritenuta praticabile anche da una recente sentenza del Consiglio di Stato”.
“Infine registriamo e segnaliamo – afferma l'esponente LEU - che taluni operatori dell’informazione, in queste ore, hanno trasmesso servizi televisivi per esaltare, proprio in vista di questa gara d’appalto, citandola anche nel servizio, le qualità di una specifica azienda barese attiva da tempo nel settore della ristorazione per le pubbliche amministrazioni. Il rischio che questo appalto si trasformi in un grande e redditizio business per gli appetiti (legittimi) di imprenditori privati, piuttosto che in una occasione di miglioramento di un servizio pubblico molto importante per la qualità complessiva dei servizi sanitari offerti è quindi ipotizzabile. Noi crediamo invece che la strada da intraprendere debba necessariamente essere un’altra rispetto a quella scelta e continueremo, su questo fronte, la nostra battaglia a partire dalla richiesta della internalizzazione del servizio con indubbi vantaggi per la Regione e garanzie per i lavoratori”.
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