L'inchiesta era stata sollecitata da Vincitorio dopo aver contestato un caso di respingimento nell'ospedale di Barletta per malato oncologico privo di green pass
«Noi non dimentichiamo. Non abbiamo risposte nonostante sia trascorso più di un anno da quando abbiamo chiesto alla Direzione dell’ASL BAT un’inchiesta per accertare responsabilità per la mancata erogazione del servizio di oncologia ad un cittadino privo di green pass». E’ con queste parole che Giancarlo Vincitorio, coordinatore regionale per la Puglia di Alleanza Italiana Stop 5G, ritorna a sollecitare il direttore generale di quell’Asl, Tiziana Di Matteo, su un presunto caso di malasanità accaduto il 18 gennaio 2022, nell’ospedale “Dimiccoli” di Barletta, quando un malato oncologico accompagnato dalla moglie (entrambi privi di green pass ma non affetti da covid) fu respinto dal reparto di Oncologia nel giorno in cui avrebbe dovuto sottoporsi a terapia.
«Come spiegato da una successiva nota esplicativa a firma del direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, l’accesso in quel giorno, ma anche in precedenza e ovviamente pure successivamente, doveva essere – fa sapere Vincitorio – garantito anche ai malati privi di green pass».
Su questo grave episodio Vincitorio chiese a gennaio dello scorso anno che fosse istituita una commissione d’inchiesta super partes e paritetica, cioè composta da elementi esterni all’Asl e con la partecipazione, in numero uguale, di rappresentanti nominati dai coniugi che avevano subito la discriminazione sanitaria. Vincitorio aveva chiesto inoltre di ricevere informazioni e documenti che chiarissero questi aspetti in riferimento alle azioni compiuti dal personale Asl. Insomma, Vincitorio aveva fatto anche una richiesta di accesso agli atti.
«In tutto questo tempo io – afferma Vincitorio – sono stato in comunicazione con i due coniugi respinti dall’ospedale e con alcuni loro familiari. Attendevamo risposte che putroppo non ci sono state. Oggi, a distanza di un anno da quegli episodi, ho scritto di nuovo al direttore generale dell’Asl per chiedere se quella commissione d’inchiesta è stata istituita e quali provvedimenti sono stati adottati sia per migliorare quella tipologia di servizi che per attribuire le giuste colpe a chi ha sbagliato e senza la nostra denuncia – evidenzia Vincitorio – avrebbe continuato a sbagliare a danno di altri cittadini. Infine, con rammarico, devo constatare che in tutto questo tempo non c’è stata neppure una lettera di scuse dell’Asl a quell’ammato oncologico e a sua moglie. Insomma, è stata una pessima figura».
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