Calcio: sentenza esclude Brindisi dalla serie D
La sentenza del Tribunale federale nazionale (TFN) della Figc non lascia dubbi: Città di Brindisi Calcio dovrà dire addio alla serie D. Si vedrà assegnare un posto in uno dei campionati di categoria inferiore. Forse si ripartirà dal Campionato di Promozione. E’ una sentenza sportiva di primo grado e ciò significa che si può fare ricorso. Ci sono sette giorni per provarci. La speranza è che non si perda tempo. L’esclusione dalla D è stato deciso nel processo sportivo di primo grado nato dall’inchiesta della DDA di Catanzaro denominata Dirty Soccer. Per intenderci quella che fatto scoprire un enorme giro di scommesse su partite truccate da non poche società semiprofessionistiche e dilettantistiche.
Il verdetto per il Brindisi è un grande guaio nonostante sia addirittura migliorativo rispetto a quella chiesta dal procuratore federale, Stefano Palazzi, che chiedeva, come si ricorderà, l’esclusione dai campionati 2014/15, la penalizzazione di 10 punti in classifica da scontarsi nel campionato di competenza nella prossima stagione e €. 8.000 euro di multa.
Per il Brindisi non c’era scampo. D’altra parte che alcune partite di campionato fossero state comprate è un dato accertato in sede processuale anche dalle confessioni rese dall’ex presidente del club, Antonio Flora,
Queste sono le condanne formulate dal TFN per i dirigenti del Città di Brindisi:
– Savino Daleno: 5 anni di inibizione con preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della F.I.G.C. ed € 50.000,00 di ammenda
– Giorgio Flora: 4 anni e 6 mesi di inibizione ed € 70.000,00 di ammenda;
– Vito Morisco: 3 anni e 9 mesi di inibizione ed € 50.000,00 di ammenda;
Palazzi aveva chiesto, invece, le seguenti condanne:
– Savino Daleno (tesserato Città di Brindisi): inibizione di 5 anni più preclusione, più 1 anno e ammenda di 20.000€.
– Giorgio Flora (vice presidente Città di Brindisi): inibizione di 5 anni più preclusione, più 6 mesi e 90.000€.
– Vito Morisco (tesserato Città di Brindisi): inibizione di 5 anni e 80.000 € di ammenda.
Da ricordare che la posizione di Antonio Flora è stata stralciata dal processo e quindi non compare in questo elenco.
Furono delle intercettazioni telefoniche a svelare le combine con la società sportiva brindisina.
I reati ipotizzati sono associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva e alla truffa.
Il blitz fu condotto dagli investigatori della Squadra Mobile di Catanzaro e del Servizio Centrale Operativo in collaborazione con le questure di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Milano, Salerno, Avellino, Benevento, Brindisi, Firenze, L’Aquila, Ascoli Piceno, Monza, Vicenza, Rimini, Forlì, Ravenna, Cesena, Livorno, Pisa, Genova, Savona.
Almeno due le partite del Brindisi finite all’attenzione della procura: Brindisi-San Severo e Pomigliano-Brindisi ma il sospetto si allunga su molte altre partite.
Per tornare nell'ambito del processo sportivo relativo va evidenziato che con la sentenza di primo grado è andata tutto sommato meglio del previsto per Vigor Lamezia e Torres. Il Tribunale Federale Nazionale Figc ha disposto per Vigor 5 punti di penalizzazione e ammenda di 25mila euro, per Torres penalizzazione di 2 punti e 25mila euro di ammenda. All'Aquila Calcio 1927,ammenda di 25mila euro. Prosciolta Paganese Calcio 1926. Nella serie D è da “mano pesante” la condanna del Brindisi che, ricordiamo, è stata esclusa dal campionato e si vedrà assegnare a uno dei campionati di categoria inferiore. (Mauro De Carlo)
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